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CRITICA di Antonella Filippi Palermo.(anfi). Ci sono dei colori che non si vedono. Che sono dentro di noi. E che non tutti sanno trasferire su tela. Sono i colori dell’anima. Di quel mare in perenne movimento che s’agita dentro di noi. Sono precisi e indefiniti al tempo stesso. Visibili e invisibili. Vaghi confini tra cielo e terra. Caldi toni di aurore e tramonti. Lo sa bene Maria Rosaria Orlando, napoletena da tempo a Palermo, autrice delle opere esposte nella mostra “Anima e Corpi” (Centro Biotos). Un percorso tra sogni e degrado, impasti di materia su orizzonti soffusi, frammenti di ricordi e corpi nudi. Buoio e luce. Silenzi e addii. Spiega l’autrice: “Questi quadri sono il frutto di un anno di lavoro molto intenso e faticoso, in cui hanno preso quasi sempre il sopravvento lo sconforto e l’insoddisfazione. Ma è proprio quest’ultima che mi spinge sempre un pò più in là oltre il limite del reale e del visibile. Non c’è un solo quadro che considero finito, c’è un solo un punto di arresa. Rivedere un vecchio quadro è come rivedere una vecchia foto in cui ritroviamo immaturità e giovinezza”. La sua è una pittura impastata di emozioni: “Sono proprio le emozioni l’unico, vero, soggetto dei miei lavori, perché ogni tela è un lungo viaggio di cui conosco il punto di partenza ma mai quello di arrivo. Un viaggio dentro l’anima attraverso strade tortuose e faticose fino all’ultima pennellata che non mi fa ultimare un quadro ma, come dicevo prima, semplicemente arrendere ai miei limiti”. Antonella Filippi Articolo pubblicato sul quotidiano “Giornale di Sicilia” del 27 novembre 2005
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